giovedì 29 marzo 2012

CRISTINE escort singole Torino


Sono una bella ragazza della Repubblica Ceca,
sono molto simpatica e sensuale.
Fetish.. I miei piedi sono adorabili.. Guardare per credere.
Sono alta 180cm e ho una 4° di seno.
Non rispondo ad sms o anonimi.
Se vuoi passare dei momenti indimenticabili
chiamami, aspetto tu mi faccia conoscere le tue fantasie più profonde..
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MILENA TX escort trans Torino


Sono Milena Trans
se avete freddo, io posso scaldarvi..
Sono calda e estremamente vogliosa..
Con me non esiste alcun l i m i te, attiva e passiva.
Non ho nessun tabù e nessuna fretta, te ne accorgerai dai preliminari.. Stai sicuro, con me ti divertirai.
Per uomini gentili ed educati. Foto reali, nessuna sopresa.
Vi aspetto..
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mercoledì 21 marzo 2012

Trans Escort Piemonte


Ciao, sono Fedora Trans, in me troverai una bellezza vera, simpatia, cordialità, ma soprattutto tanto erotismo.
Sia attiva che passiva.. Sono tutta tua..
Ho un enorme regalo tutto per te..
Ti aspetto in una location accogliente, con un comodo parcheggio.
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La vecchia legge Merlin


Chi tra di voi non è a conoscenza della legge Merlin? E' una legge di oltre 50 anni fa. Considerata da molti antica, se non addirittura, obsoleta.
Nata in un contesto sociale e culturale molto diverso da quello di oggi, continua a rallentare un fenomeno che non ha mai smesso di esistere:
Il sesso a pagamento.
Furono soppresse le case di tolleranza, e tutto ciò che riguardava le leggi sulla regolazione della prostituzione in Italia.
Oggi, molti lottano per la riapertura di queste, così da poter avere un maggiore controllo sanitario, ma soprattutto fiscale.
Questo particolare mondo si è comunque continuato a sviluppare, ed è cambiato. Così come i nomi delle categorie:
-) Le OTR (On The Road), che sarebbero le donne che incontrano i clienti per strada.
-) Le Escort, o accompagnatrici, che fanno compagnia in eventi particolari dove viene richiesta eleganza, raffinatezza e cultura, che il più spesso delle volte vengono trovate attraverso annunci su internet, contenuti su siti dedicati attraverso i principali motori di ricerca, come google.
Perché continuare a cercare di l i m i tare un settore in continua espansione?
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venerdì 21 ottobre 2011

Le buone azioni pagano sempre

Da adolescente, ero solito ritrovarmi con gli altri ragazzi in un cortile interno, circondato da palazzi di due o tre piani. Da questo cortile era possibile, tramite una scaletta stretta e tortuosa, raggiungere il tetto di uno degli edifici, dove si trovava un piccolo locale in cui era stata ricavata una sorta di piccionaia. Ormai da anni non si vedevano segni di colombi e affini, ma nessuno si era mai preoccupato di pulirlo, quel posto. Fummo noi a darci dentro con olio di gomito e strofinacci, trasformandolo nel nostro rifugio.

Da lì sopra dominavamo le finestre delle case intorno. In particolare, era una di queste il centro principale della nostra attenzione. Grazie ad un piccolo binocolo, potevamo scrutare all’interno dell’appartamento in cui viveva la donna che popolava le nostre fantasie del tempo. Una bella donna bionda, più vicina ai quaranta che ai trenta, che vedevamo spesso camminare inguainata in sobri tailleur, quasi sempre di colore blu. Voci diffuse la indicavano come una professionista del mestiere più antico del mondo, e le nostre osservazioni erano più che altro mirate a confermare o meno queste dicerie, rimanendo puntualmente delusi perché la finestra era più il tempo che stava chiusa che non quello in cui era aperta. Tranne quel giorno. Sarà stato forse per via del caldo di quella giornata afosa, ma la finestra era socchiusa a sufficienza da farci vedere un enorme specchio che si trovava nella camera da letto. Stabilimmo una rotazione di turni con il binocolo per non perderci nemmeno un istante di ciò che accadeva nella stanza, e dopo un paio d’ore Luigi soffocò un grido: “Ci siamo! Si sta spogliando… mamma mia che tette che ha!” A questa frase seguì un coro convulso di “Dai! Dai! Passalo a me! Dammi il binocolo!” fino a quando Nicola, il più grande di tutti, gli strappò di mano con forza il binocolo e riprese la telecronaca. “E’ senza la sottana… ecco… si toglie le mutande… Si vede il pelo fra le gambe! Non ce la faccio più…” disse cominciando ad armeggiare sopra la patta dei pantaloni. Si fermò di colpo e spostò il binocolo, l’aria delusa. “Si è rimessa la vestaglia ed è uscita dalla stanza…” “Noooooooo” facemmo noi altri in coro, ugualmente delusi. Restammo a guardare le nostre facce lunghe per una decina di minuti quando Luigi, che indomito aveva ripreso a scrutare con il binocolo, saltò su: “E’ tornata in camera con un uomo… si sta spogliando anche lui…che schifo! Ha la pancia più grossa di quella di Nando il macellaio… gli ha preso il pisello in bocca… le si vede il culo… non resisto più! NOOOOOOOOO!!!!!” Ci spaventammo a quel grido, ma ne comprendemmo subito il perché quando vedemmo che le finestre della stanza erano state chiuse. Ci guardammo negli occhi, e in un lampo prendemmo la decisione che ci avrebbe fatto entrare nel mondo degli adulti.

Dovevamo assolutamente riuscire a entrare in quell’appartamento. Purtroppo eravamo abbastanza realisti da capire altresì che le nostre finanze e la nostra giovane età rendevano quasi impossibile l’impresa, e ci rassegnammo a continuare a fantasticare vedendola passeggiare per la città. Un giorno ci trovavamo nei pressi di casa sua, a dire il vero eravamo andati in bici a vederla rincasare, quando la vedemmo arrivare, come sempre avvolta da un elegante tailleur. Accadde tutto in un attimo. Ricordo ancora la donna fermarsi di fronte al portone per cercare le chiavi nella borsa e l’ombra che si avventò su di lei, strappandogliela di mano e fuggendo via. Alle sue urla disperate rispose il rumore delle nostre bici, subito proiettate all’inseguimento del ladruncolo, che nel frattempo era montato anche lui in sella ad una bicicletta. Dopo alcuni minuti, resosi conto che non sarebbe riuscito a staccarci, decise bene di mollare il malloppo. Noi inchiodammo all’unisono, e raggianti recuperammo la borsa da per terra. Tutto era accaduto così in fretta che quando facemmo ritorno al portone la donna era ancora lì, impietrita e sconvolta.

Nicola ci rivolse il sorriso di chi la sa lunga e ci disse di aspettarlo lì, dopodiché andò verso la donna e, dopo che questa l’ebbe abbracciato per ringraziarlo, iniziò a parlare con lei. Sulle prime sembrò sorprendersi, ma poi si voltò verso di noi e sorrise, per poi tornare a scambiare qualche parola con Nicola e rientrare nel suo appartamento. Il nostro amico tornò verso di noi raggiante: “Domani alle quattro del pomeriggio abbiamo un appuntamento con lei!” Il giorno dopo ci ritrovammo in un anticamera senza finestre, dove rimanemmo in silenzio ad attendere. Dopo qualche minuto apparve lei, ancora più bella di quanto la ricordassimo. “Non ho appuntamenti, oggi… il pomeriggio è tutto per noi…” ci disse soltanto, per poi condurci in camera da letto. “Sedetevi – ci disse indicando il letto – Vi ringrazio dal profondo del cuore.. nella borsa avevo parecchi soldi. Vi sono davvero riconoscente… allora… ditemi un poco… vi piaccio?” disse facendo scorrere le mani lungo i fianchi. Annuimmo all’unisono, inebetiti. Si rivolse a Nicola, che era stato il nostro mediatore:”Allora… vuoi provare a vedere cosa c’è sotto la mia gonna? Metti una mano qui…“ disse avvicinandosi. Tremante, Nicola introdusse una mano sotto la gonna, che era troppo stretta perché lui potesse risalire lungo le cosce. Allora lei si slacciò la gonna, rimanendo così in sottoveste. Luigi e io, a un suo cenno, ci precipitammo ad afferrare i lembi della sottoveste e li alzammo, scoprendo un paio di graziose mutandine bianche. Attraverso il sottile tessuto si poteva scorgere la peluria che incorniciava il suo gioiello. Nicola, con mani tremanti afferrò l’elastico delle mutandine e le abbassò, deglutendo. Ci apparve in tutto il suo splendore una passera con le labbra turgide e rosacee, simile a una bocca di donna ma molto più attraente. Rimiravamo in silenzio per la prima volta il sesso di una donna adulta, aspirandone il profumo delicato. La signora sorrise prese Nicola per mano. “Coraggio…la puoi toccare… “ Lui le accarezzò con delicatezza le grandi labbra e io sentii il mio pisello ingrossarsi. Nicola infilò un dito nell’apertura, strappando alla dona un roco gemito di piacere. Noi due intanto, le accarezzavamo i fianchi e i glutei. Io mi feci coraggio e le toccai il canalino. “Guarda pure con comodo… “ mi disse e io, in preda all’eccitazione, mi spostai dietro di lei, trovandomi di fronte il suo splendido culo, sodo ed elastico. In preda al momento mi chinai e le mordicchiai i glutei, mentre col dito saggiavo la resistenza dello sfintere, per poi spingerlo dentro lentamente mentre con l’altra mano cominciai a toccarmi il pisello. “E tu cosa preferisci?” chiese a Luigi, che indicò il seno. Lei rise, e lui le slacciò la camicetta, per poi abbassare le spalline della sottoveste: fecero capolino due splendide mammelle trattenute a fatica dal reggiseno, che lei si tolse subito. Le mammelle si mostrarono in tutta la loro bellezza e abbondanza. Luigi le prese fra le mani e immerse il viso in quella grazia. Dopo averci lasciati sfogare ognuno nel suo posto preferito la signora esclamò: “Adesso tocca a voi farmi vedere cosa nascondete… “ e con un sorriso aprì i pantaloni di Nicola, portando allo scoperto un pene rigido e con la cappella rossa gonfia e sul punto di scoppiare. “Vediamo gli altri… si… bene… ora spogliatevi…” ci disse, una volta terminato quell’esame anatomico. Quando ci fummo liberati tutti e quattro dei vestiti, lei si sdraiò sul letto, sempre sorridendo.
Le mammelle, sode e bianchissime avevano i capezzoli turgidi come ciliegie, il ventre leggermente arrotondato terminava fra le gambe con la bellissima passera gonfia, ricoperta di soffice peluria. Dietro, c’era il mio giardino preferito che non aspettava altro che di essere scoperto. La signora ci diede le istruzioni. Nicola si mise fra le sue gambe e cominciò a succhiare il clitoride esplorando la vagina con le dita. Luigi le salì sul petto e infilò il pene fra le grandi mammelle, cominciando a strofinarle. Io mi misi di fianco alla signora che cominciò a succhiarmi il pisello accarezzandomi i testicoli con le mani. Mi sembrava di impazzire dalla gioia e dal godimento. Chiusi gli occhi e cercai di resistere il più a lungo possibile. Pensavo anche al momento in cui avrei inserito il mio arnese nel suo magnifico culo. Questo pensiero mi fece perdere il controllo e le venni in bocca. Ingoiò tutto senza fiatare. Intanto anche Luigi era venuto, irrorandole le tette di sperma, che la signora raccolse e sparse attorno ai capezzoli. “Mettimelo dentro” sussurrò, rivolta a Nicola “ mettimelo dentro…” “No,” le rispose lui, infoiato “voglio prima farti godere così…” e accelerò i movimenti della lingua e delle dita. La signora strinse con forza le lenzuola e iniziò a gemere.
Finalmente si lasciò cadere esausta. Nicola sollevò il viso imbrattato dall’umore della donna e si leccò le labbra con la lingua. La signora sorrise. “Sei bravissimo… davvero… ecco… vieni…“ Nicola non se lo fece ripetere e le inserì il pene nella fessura. Lei lo accolse assecondandolo nei movimenti. Io sentivo il mio pisello reclamare la sua parte, mentre Nicola continuava a stantuffare la bella signora, fino a quando con un grido strozzato si accasciò su quello splendido corpo: erano venuti insieme! Il silenzio calò nella stanza per alcuni minuti. La bella signora si riscosse e si mise a sedere, complimentandosi con Nicola per la prestazione. Io le misi una mano sul sedere accarezzandolo. La signora mi guardò con una luce maliziosa nello sguardo: ”Tu non smetti di pensarci eh? Fammi vedere… oh è già pronto direi… e anche il tuo…” disse guardando Luigi che si teneva in mano il pisello dritto. Lo fece distendere sul letto, si chinò su di lui e lo accolse dentro di sé, assestandosi per potersi chinare in avanti e mostrarmi il suo splendido sedere. “Me lo infili?” mi chiese. Avevo davanti il suo meraviglioso buchetto invitante e non potevo credere fosse pronta a ricevermi. Mi appoggiai ai suoi fianchi e lo inserii pian piano. Entrò decisamente facile e avvertii lo scorrere lungo le pareti dell’intestino. Cominciai a muovermi mentre Luigi faceva altrettanto davanti. Lei iniziò a mormorare frasi spezzate: “Così… va bene… bravi… sì… insieme… mamma mia… sono veramente in estasi…” Non capivo più niente. Penetravo quel culo in preda a una furia incontenibile e allo stesso tempo sentivo scorrere il pene di Luigi attraverso la sottile parete. Lui venne prima di me, e la signora contrasse nel godimento i muscoli del sedere, procurandomi un piacere ancora maggiore che esplose in un lago di sperma. Caddi sul corpo caldo della donna e mi sentii finalmente appagato. Nonostante la spossatezza, allungai le mani sul suo ventre e le accarezzai il vello.
Con la mano scesi a titillarle le labbra. “Ne hai ancora voglia?” mi chiese. La sua vulva mi aveva fatto prigioniero. Perché non terminare in bellezza? Mi chinai sul pelo intriso di umore e di sperma e cominciai a leccare. “Aspetta, ti prego… mi devo ancora riprendere… “ Allora presi a leccarle un capezzolo, imitato da Nicola che intanto si era avvicinato. Sentii la mano di lei passarmi tra i capelli. “Vuoi mettermelo davanti? Lo facciamo una ultima volta…poi basta…mi avete sfinita… “ Mi sdraiai sul letto e la signora mi venne a cavalcioni, offrendo il culo a Nicola. Avvertii il calore della vagina mentre Nicola la penetrò di dietro con un unico colpo deciso. Iniziammo a muoverci ritmicamente. Non so quanto durai, ma di certo non fu poco. Le presi i seni e cercai di portarmeli alla bocca ma lei mi implorò: ”Non fermarti ora… ti prego continua… “ La sentii gridare ma non smisi. Continuai fino a quando non venni trascinato in un vortice di godimento che quasi mi fece svenire. Esplosi dentro di lei e avvertii il suo corpo morbido crollare su di me. Rimanemmo a lungo così tutti e quattro. Infine disse, con un filo di voce: “Ho pagato il mio debito e non me ne pento affatto… siete stati fantastici… Tornatea trovarmi quando volete…”



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